L’attuale porto di Torre San Giovanni di Ugento fu per lunghissimo tempo un importante nodo si scambi commerciali e scalo militare, prima messapico e poi romano, cui centralità ed importanza sono testimoniate dai continui rinvenimenti archeologici nella zona. Con la fine dell’impero Romano, conobbe per secoli la furia degli assalti turchi e saraceni; per porre un argine alle continue scorrerie, nel XVI secolo la casa reale Aragonese decise di cingere le coste di torri fortificate, con funzione di difesa e di vedetta.
Anche la Torre di San Giovanni fu eretta in questo periodo, esattamente nel 1565; comunemente si ritiene che sia stata costruita per diretto ordine di Carlo V, e cosi viene spesso denominata, probabilmente fu invece il Vice Rè di Napoli e Duca di Alcalà Afàn de Ribera (1559-1571) a disporne l’edificazione, inserita nel più ampio progetto di difesa delle coste salentine.
Collocata su una piccola lingua di terra che cinge il porticciolo dei pescatori, la Torre, ancora oggi imponente per mole e forma, è stata adattata a faro ed è attualmente controllata dalla Marina Militare. La pianta ottagonale e la sua caratteristica pitturazione a scacchi la rendono da subito distinguibile dalle altre e riconoscibile alla vista di chi deve tener lontana dalle insidiose secche di Ugento la propria imbarcazione. Ancora la Torre fa da divisore tra nuda roccia e sabbia; alla sua destra finiscono le basse scogliere che caratterizzano il lungomare e la costa fino a Gallipoli, alla sua sinistra inizia invece la distesa delle splendide spiagge di sabbia fine e dorata, bagnate da un mare trasparente e incantatore.
La Cittadina, diventata frazione qualche anno fa, è stata oggetto di una forte espansione urbana ed è oggi la principale meta turistica del litorale di Ugento ed una delle principali del Salento Leccese. Molteplici le feste e gli spettacoli che ne animano l’estate, spesso ospitati sul lungomare o nella piazza del porto. Una delle principali ricorrenze è senza dubbio la festa in onore della Madonna dell’Aiuto che si celebra la seconda domenica di agosto con una suggestiva processione sul mare.
La spiaggia, che da Torre San Giovanni si estende fino a Lido Marini, è caratterizzata da circa otto chilometri di sabbia finissima. A protezione di questa vi è una serie di cordoni dunali colonizzati da un tipo di vegetazione adattata alla sabbia e agli alti contenuti di sali. Tra le specie più rappresentative, il “Vilucchio delle sabbie” dalle campanule rosate, il “Fiordaliso delle Spiagge”, il “Ginepro coccolone”, la “Ginestra spinosa”, il “candido “Giglio delle dune” e altre specie dai lunghi apparati radicali, molto importanti al fine del consolidamento delle sabbie delle dune, a loro volta indispensabili contro l’erosione costiera.
La flora spontanea del luogo annovera anche la presenza di diverse specie di piccole orchidee e di grandi pinete di Pino d’Aleppo. Le aree circostanti i bacini, residuo degli ambienti palustri del passato, sono in parte occupate dalla cannuccia di palude, da piante di giunco e dall’immancabile macchia mediterranea.
Spingendosi verso l’entroterra il paesaggio cambia profondamente. Vaste aree di macchia mediterranea, mirto, corbezzolo, rosmarino, alloro, lentisco si mescolano a boschi incontaminati di Pini, eucalipto e lecci. Ad affascinare ancora di più il visitatore, lunghe e profonde ferite nella terra parallele tra loro e perpendicolari alla costa; sono i cinque canaloni carsici che prendono il nome di “gravinelle” e che custodiscono gelosamente incantevoli scorci e anfratti selvaggi tutti ancora da scoprire.