Antica Città le cui origini si perdono nella notte dei tempi, Ugento vide il suo massimo splendore con i Messapi, popolo indigeno che abitò il Salento almeno dal 1000 A.C.; grazie alla sua posizione strategica e al suo porto, l’attuale Torre San Giovanni, divenne riferimento commerciale e militare ed assunse una notevole importanza strategico – economica al punto da avere una propria zecca che coniava moneta. Segno indelebile dell’antica “Ozan”, sono il vasto perimetro delle mura messapiche, ancora oggi visibile in alcuni tratti, e i tanti ritrovamenti archeologici, molti dei quali conservati all’interno del Nuovo Museo Archeologico della Città, tra cui spiccano la Tomba dell’Atleta e la statua dello Zeus Stilita, capolavoro della bronzistica tardo-arcaica (530 A.C.) , rinvenuta casualmente nel 1961, che un tempo era eretta, al di sopra di una colonna con un grande capitello dorico in pietra leccese ( anch’esso rinvenuto), in un’area sacra a cielo aperto nell’acropoli della Città.
Sotto l’impero Romano entrò a far parte del grande disegno espansionistico di Roma sino a divenire Municipio Romano; è in questo periodo che fu fondato il villaggio di “Geminianum”, l’odierna frazione Gemini. Lo scoppio delle ostilità tra Roma e Cartagine indusse la Città ad allearsi con Annibale, nella vana speranza di riconquistare l’indipendenza e quindi l’antica autonomia. Fu così che il porto di Ugento venne utilizzato per lo sbarco e l’approvvigionamento dell’esercito di Annibale, alleanza, questa, pagata a caro prezzo, causa l’epilogo della guerra in favore di Roma.
Con la caduta di Roma, anche Ugento subì le violente e distruttive invasioni barbariche che spazzarono via la potenza che aveva rappresentato, ricominciò a risollevare le proprie sorti con la conquista dei Normanni divenendo Feudo e cingendosi di nuove mura; si susseguirono diverse casate fino al 1537 quando le truppe di Khayr al-Din Barbarossa invasero e distrussero nuovamente la Città.
Intorno al 1880, Ugento subì un grosso mutamento a livello urbanistico, furono abbattute numerose abitazioni realizzando l’attuale piazza Vittorio Emanuele II e alcune strade che costituiscono il centro storico attuale.
La Città è Sede Vescovile a partire con certezza dal XII secolo; la Diocesi di Ugento, considerata una delle più antiche dell’Italia meridionale, comprende la parte finale della Provincia di Lecce fino a Santa Maria di Leuca.
Nel 2008 è stata riconosciuta dalla Regione Puglia come Città d’Arte per l’impegno nel recupero, restauro e valorizzazione dei beni culturali, mentre nel 2007 ha visto la nascita il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, considerato Sito d’interesse Comunitario.
Il territorio di Ugento, il secondo in Provincia di Lecce per estensione, si compone, oltre che del Comune Capoluogo, delle due Frazioni di Gemini e Torre San Giovanni e delle due Marine di Torre Mozza e Lido Marini, e può vantare un’ampia e disparata varietà paesaggistica che va dall’entroterra caratterizzato da distese di oliveti, vitigni e campi di seminativo fino alla costa ricca di pini marittimi e piccoli cespugli tipici della macchia mediterranea che contornano le bianche spiagge sabbiose.
Tutto ciò rende Ugento ed il suo territorio non solo mare e divertimento ma anche suggestivi ed affascinanti luoghi, figli della sua storia, che non aspettano altro che essere visitati.